Tips for potting lotus

Ecco i vasi che verranno utilizzati: quello nero è predisposto per essere messo all’interno di una vasca o di un laghetto, mentre l’altro non è forato e verrà riempito d’acqua e messo in giardino. Le dimensioni del vaso nero sono abbondanti, basterebbe anche un vaso da 35, ma ai loti piace avere molto spazio

Ed ecco l’Ape che annota scrupolosamente tutto per il reportage (notare la finezza della maglietta con i loti pure lei…:

Ecco la signora Alice che si accinge a togliere dall’acqua il rizoma di un loto, il Nelumbo Hong Lin Jin, che deve essere diviso ed invasato:

Estrazione della “bestia” dalla vasca:

e posizionamento su un piano di lavoro:

A questo punto si individuano i tuberi più interessanti all’interno della massa del rizoma, facendo molta attenzione nel manovrarli perchè sono molto fragili.

I tuberi devono avere almeno un internodo, se non due quando sono piccoli (gli internodi piccoli hanno poca energia, quindi ne occorrono almeno due perchè si sviluppi una nuova pianta vigorosa).
L’internodo è lo spazio tra due nodi:

Ecco un tubero di Nelumbo Pulchra, una delle varietà più grandi, con tuberi enormi:

ed ecco il Nelumbo Mrs. Perry D. Slocum, anch’esso bello robusto, indicato dal marito della signora Alice:

Torniamo alla divisione del rizoma, si individua il tratto da cui ottenere il nuovo tubero:

e si taglia:

In questo modo si suddivide tutto il rizoma, dopodichè la cosa migliore è invasare subito i tuberi, in modo da avere il miglior attecchimento.

Eccoci quindi alla seconda fase: si parte dal vaso nero, si posiziona un nylon sul fondo, per evitare che la terra scappi fuori:

e si comincia a mettere terra di campo, riempiendo circa un terzo del vaso:

A questo punto si aggiunge circa un cucchiaio di osmocote start (a cessione programmata, ma abbastanza veloce, in modo da dare subito un buon apporto di nutrimento):

e due cucchiai di letame pellettato:

Si mette poi un altro strato di terra, in modo da evitare che il tubero sia direttamente a contatto con il concime, riempiendo quindi il vaso circa a metà:

e, non indispensabile ma utile per evitare che la terra intorbidi l’acqua quando vi si mette il vaso, uno strato di sabbia di circa 3 centimetri:

che viene poi spianato:

A questo punto si lava il tubero e si tolgono le radici vecchie, che possono essere fonte di marciume:

Si appoggia il tubero sulla sabbia, non è necessario scegliere una posizione particolare, basta solo appoggiarlo sulla sabbia, poi si arrangerà lui ad ancorarsi con le nuove radici (ho modificato questa didascalia per rispondere ad alcuni dubbi):

e si mette un piccolo peso per tenerlo fermo:

Una pulita al vaso:

poi si scrive il nome della varietà:

ed infine si immerge il vaso in acqua, lentamente per non muovere la sabbia e il terriccio:

E’ necessario che il tubero appena invasato senta il calore del sole per potersi sviluppare al meglio, quindi il vaso viene messo ad una profondità tale che sopra al tubero ci siano circa 10-15 centimetri d’acqua al massimo, oppure si può coprire la vasca con un nylon.

Si passa ora all’altro vaso:

che, non essendo forato, non ha bisogno di nylon sul fondo, e che viene quindi riempito direttamente con la terra di campo per circa un terzo:

A questo punto si aggiunge l’osmocote start:

e il letame pellettato:

Ancora terra fino circa a metà:

poi uno strato di sabbia:


Si lava il tubero, lo si ripulisce dalle vecchie radici (quelle nere):

lo si posiziona sulla sabbia:

e lo si ferma con un pesetto:

Si scrive il nome della varietà:

e poi si riempie il vaso d’acqua, con cautela per non creare sconquassi terribili, quindi NON come in questa foto :

ma utilizzando invece un coperchio come questo, oppure un piatto:

Alla fine dell’opera ecco la signora con il marito che riempiono assieme il nuovo vaso con la giovane creatura:

I reportage sono stati realizzati grazie alla disponibilità e alla cortesia di Bee e di Roberto Cestaro, che pazienti hanno seguito, ripreso e descritto le varie fasi.
Ideazione e testi: Bee.
Foto: Roberto Cestaro.

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